Deumidificare una stanza con il condizionatore: guida pratica

Come usare al meglio il condizionatore per eliminare l’umidità in casa, migliorare il comfort e risparmiare energia durante l’estate

deumidificare stanza senza condizionatore

Con l’arrivo dell’estate, l’afa e l’umidità diventano spesso i nostri peggiori nemici. Non è solo questione di caldo: quando l’aria è satura d’umidità, anche una temperatura accettabile può trasformarsi in un inferno appiccicoso. E allora ecco che entra in gioco un alleato spesso sottovalutato: il condizionatore, ma usato nella sua funzione di deumidificatore. Sì, perché non serve per forza congelarsi per stare bene: a volte, basta togliere un po’ d’acqua dall’aria per sentirsi subito meglio.

 

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Quando usare il condizionatore come deumidificatore?

Molti pensano che il condizionatore serva solo per raffreddare l’aria. In realtà, quasi tutti i modelli moderni hanno una modalità specifica, spesso indicata con una goccia d’acqua sul telecomando, pensata proprio per ridurre l’umidità. Ma quando è davvero utile attivarla?

La risposta più onesta è: ogni volta che ti senti soffocare nonostante la temperatura non sia esageratamente alta. Se ti ritrovi in una stanza dove sembra di stare in una serra, l’umidità potrebbe essere il problema principale. Una situazione classica è quella delle giornate umide di fine primavera o inizio estate, quando magari fuori ci sono 26–28 gradi ma dentro si suda comunque.

Anche la posizione geografica fa la sua parte. Se vivi in una zona vicina al mare, in una pianura o in un appartamento poco ventilato, è probabile che l’umidità ambientale sia alta per gran parte dell’anno. In questi casi, usare la funzione deumidificatore del condizionatore può fare una grande differenza, non solo per il comfort ma anche per la salute, evitando problemi respiratori o allergie legate alla formazione di muffe.

Un altro momento strategico per usarlo è la sera o la notte. In quel momento della giornata, quando non c’è più il sole a scaldare, togliere un po’ d’umidità dall’ambiente ti aiuta a dormire meglio e a sudare meno, senza dover tenere acceso il condizionatore alla massima potenza o con temperature polari.

Come impostare il condizionatore a deumidificatore

Attivare la funzione deumidificatore sul condizionatore è davvero semplice. La maggior parte dei modelli ha una modalità chiamata “dry”, spesso indicata proprio con l’icona di una gocciolina. Basta premere quel tasto sul telecomando e il gioco è fatto. Ma non si tratta solo di premere un bottone: ci sono alcune accortezze da tenere a mente per sfruttare al massimo questa funzione.

Prima di tutto, è importante chiudere bene tutte le porte e le finestre della stanza. Se lasci aperto anche solo uno spiraglio, l’umidità continuerà a entrare e il condizionatore lavorerà inutilmente.

Poi, anche la manutenzione fa la sua parte. I filtri dell’aria vanno puliti regolarmente, perché se sono intasati da polvere o muffa, l’efficacia del deumidificatore (e del condizionatore in generale) cala drasticamente. È una buona idea controllarli ogni mese, soprattutto nei periodi di uso intensivo.

Tieni presente che non serve impostare temperature bassissime: il condizionatore in modalità dry non raffredda come in modalità “cool”, ma lavora più lentamente ed efficientemente, proprio per togliere l’umidità in eccesso senza creare sbalzi termici.

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A che temperatura impostare il deumidificatore in estate

Una delle domande più comuni è: ma a quanti gradi devo impostarlo? La risposta dipende dal contesto, ma ci sono delle linee guida generali che puoi seguire per non sbagliare.

In estate, l’ideale è mantenere una temperatura ambiente tra i 22 e i 26 gradi. Quando usi il condizionatore in modalità deumidificatore, puoi tenerlo impostato sui 24 gradi, che sono sufficienti per garantire un buon livello di comfort e ridurre efficacemente l’umidità. Non serve andare sotto i 21 gradi, anzi: rischi solo di sentire freddo dopo poco, con la classica sensazione di “brivido estivo” che può diventare fastidiosa o persino pericolosa per chi è più sensibile agli sbalzi termici.

Un altro trucco utile è considerare la temperatura esterna. Se fuori ci sono 30–32 gradi, basta una differenza di 6–7 gradi per sentirsi subito meglio. Scendere di più non ti darà più beneficio, ma aumenterà solo i consumi energetici.

Di notte, invece, il consiglio è di non esagerare: puoi impostare il condizionatore in dry intorno ai 23 gradi e lasciarlo andare per un paio d’ore. In questo modo riduci l’umidità accumulata durante il giorno e favorisci un sonno più fresco e leggero, senza svegliarti congelato nel cuore della notte.

Perché preferire la modalità deumidificatore?

Molti si chiedono se valga davvero la pena usare la modalità dry invece di quella classica di raffreddamento. La risposta è sì, soprattutto quando il problema principale è l’umidità e non la temperatura. La modalità dry consuma meno, perché il compressore del condizionatore lavora a intervalli, senza mantenersi sempre attivo. Questo ti permette di risparmiare sulla bolletta senza rinunciare al comfort.

In più, ridurre l’umidità migliora la percezione del fresco. Quando l’aria è meno satura di vapore acqueo, il sudore evapora più facilmente e ci si sente subito più asciutti, leggeri, comodi.

A livello di salute, togliere l’umidità significa anche prevenire allergie, raffreddori estivi e problematiche legate alla proliferazione di muffe o acari.

Come ottimizzare il funzionamento

Controlla sempre che il sistema di drenaggio dell’acqua sia libero e funzionante. Se noti che il condizionatore perde acqua o non scarica come dovrebbe, potresti dover pulire il tubo di scarico o svuotare la vaschetta interna. A volte basta un piccolo intervento per ripristinare tutto.

E non dimenticare di fare almeno una manutenzione completa all’anno: una visita da parte di un tecnico qualificato può fare la differenza per il rendimento e la durata dell’apparecchio.

E se il mio condizionatore non ha la funzione dry?

Non tutti i modelli hanno una modalità deumidificatore dedicata. Se il tuo apparecchio è un po’ datato o troppo semplice, potresti non avere a disposizione questa funzione. In quel caso, hai due alternative: puoi comunque usare la modalità “cool” impostandola a una temperatura non troppo bassa e aumentando la velocità della ventola per favorire il ricambio d’aria, oppure puoi acquistare un deumidificatore vero e proprio.

Oggi ci sono tantissimi modelli sul mercato, anche portatili, silenziosi ed efficienti. Alcuni possono raccogliere fino a 20 litri d’acqua al giorno, ideali per ambienti molto umidi. Se vivi in una zona con umidità costante o hai problemi di muffa cronici, può essere un investimento davvero utile.

La soluzione ideale per avere una bolletta più leggera

E’ innegabile che l’utilizzo intensivo di un deumidificatore porta ad avere bollette non proprio “leggere”. Diventa quindi indispensabile avere un contratto luce e gas con un fornitore che abbia delle tariffe “oneste”.

La tua attuale bolletta della luce non ti convince? Forse sarebbe ora di cambiare fornitore. Sì, ma come, dato che nel mercato libero sono presenti centinaia di offerte ed è facile lasciarsi convincere – magari ingannevolmente – da un operatore piuttosto che da un altro, che magari offriva condizioni migliori?

Per scegliere l’operatore giusto puoi rivolgerti con fiducia a un comparatore di tariffe come Tiscali Tagliacosti, che permette di confrontare le migliori offerte del mercato e avere un servizio di consulenza personalizzato gratuito.

E’ sufficiente compilare un semplice modulo e nel più breve tempo possibile verrai ricontattato. Cosa aspetti? Comincia a risparmiare subito!