Come leggere la bolletta della luce

Voci astruse, una selva di cifre...la bolletta, questa sconosciuta. Vediamo di capirci qualcosa

bolletta della luce come leggerla

Capire come leggere la bolletta della luce è importante, sia per ottimizzare i consumi, ma anche per risparmiare valutando l’opportunità di cambiare fornitore.

Sul mercato italiano sono presenti centinaia di fornitori di energia elettrica. Ognuno di questi, nel predisporre la bolletta, deve far sì che lo schema e le informazioni in essa contenute rispondano a dei criteri stabiliti dall’Arera (l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

E’ dal 2014 che l’Autorità ha imposto ai fornitori di predisporre una bolletta più chiara e leggibile da parte dei non addetti ai lavori. Una certa semplificazione c’è stata, ma a tutt’oggi nel consumatore permangono dei dubbi su alcune voci. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sull’argomento.

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1) I dati della fornitura

Partiamo dai dati più facilmente comprensibili:

  • - Servizio di maggior tutela o Mercato libero dell’energia: il primo indica che le condizioni economiche e contrattuali sono state stabilite dall’Arera, il secondo invece che i prezzi vengono fatti dai singoli fornitori
  • - Tipologia di cliente: domestico residente o domestico non residente. La differenza tra la bolletta della luce residente e non residente è che in quest’ultimo caso i costi fissi sono più alti (più di un centinaio di euro l’anno)
  • - Potenza contrattualmente impegnata e Potenza disponibile: la prima indica quanti kW sono disponibili per contratto. La potenza disponibile è data invece dalla potenza contrattuale+ il 10%; se si ha un contratto che prevede 3 kW, l’energia realmente prelevabile, oltre la quale il contatore potrebbe staccare la corrente dopo un certo periodo di tempo, è di 3,3 kW (3300 W).
  • - Il numero cliente (detto anche codice cliente o numero utenza, a seconda del fornitore) identifica il contratto in essere
  • - Il codice POD (Point Of Delivery, ossia punto di prelievo) è una sequenza di caratteri alfanumerici che identifica il punto fisico in cui l’energia elettrica viene prelevata dalla rete nazionale. Per ogni contatore esiste un solo codice POD, che rimane lo stesso anche se cambia il cliente della fornitura di energia. Il codice inizia sempre con “IT” (è il codice della nazione), seguito da 3 numeri che identificano la società di distribuzione attiva in quella zona; a seguire, la sigla E (stabilita dall’Autorità). Infine, si trovano 8 cifre che indicano il Codice Punto di Prelievo. Il codice POD è un codice personale identificativo dell’utenza che non va comunicato alla leggera né a chi chiama da un call center né a chi lo richiede via mail. Serve infatti a: cambiare fornitore di energia; sottoscrivere un nuovo contratto o chiedere modifiche.
  • - Ogni quanto arriva la bolletta della luce: è un dato che dipende dal fornitore. Nel mercato libero la periodicità è generalmente bimestrale, ma bisogna vedere cosa è stabilito nel contratto. Nel mercato tutelato la periodicità la stabilisce Arera, ed è ogni due mesi per i clienti (domestici e non) con potenza impegnata non superiore a 16 kW. I clienti non domestici con potenza superiore a 16 kW, invece, ricevono una bolletta mensile.
Una bolletta tipo del Servizio Elettrico Nazionale

2) Spesa per la materia energia

Questa voce è composta da:

  • - Quota fissa: è una cifra (espressa in €/anno) che si deve pagare anche in assenza di consumi, a prescindere dalla potenza impegnata
  • - Quota energia: è la cifra (€/kWh) da pagare in proporzione a quanto si è consumato. E’ un dato fondamentale da prendere in considerazione quando si vuole cambiare fornitore di energia, perché è l’unica parte variabile della tariffa energetica dove si gioca la concorrenza tra le varie compagnie nel mercato libero (nel Servizio di Maggior Tutela, invece, è l’Arera a stabilire ogni trimestre il prezzo della componente energia, a seconda dell’andamento del mercato energetico)

Più in dettaglio, la quota energia è composta dai costi di acquisto dell’energia, di dispacciamento e di perequazione sostenuti dal fornitore di energia.

 Il costo di acquisto dell’energia (PE) è il costo previsto per l’acquisto della energia elettrica poi rivenduta ai clienti finali. Comprende anche le perdite di rete, cioè il costo dell’energia che non arriva in modo utile al punto di consegna. Le perdite sono fatturate separatamente nel mercato libero). Il costo di dispacciamento (PD) è il prezzo che si paga per mantenere in equilibrio il sistema elettrico; vuol dire che se dalla rete nazionale viene prelevata una certa quantità di energia, contemporaneamente gli impianti di produzione devono produrre lo stesso quantitativo. Il prezzo che tutti – sia con la Maggior Tutela che col Mercato Libero - ci ritroviamo in bolletta serve proprio a evitare pericolose situazioni di squilibrio). Infine, il costo di perequazione (PPE) garantisce che i costi pagati per l’energia e il dispacciamento siano i costi effettivi sostenuti dal fornitore, ma NON si applica ai clienti che hanno un contratto nel mercato libero) sostenuti dal fornitore

3) Spesa per trasporto e gestione del contatore

Si riferisce all’attività di trasmissione e distribuzione dell’energia dalle centrali alle case, e comprende anche le spese per la lettura e la gestione dei contatori.

Questi costi sono pagati da tutti (a prescindere dal fornitore col quale si ha il contratto), tramite una tariffa fissata e applicata su tutto il territorio nazionale dall’Arera.

La tariffa può variare ogni trimestre, ed è suddivisa in:

  • - Quota fissa, espressa in euro/anno; è indipendente dal proprio consumo
  • - Quota potenza, espressa in euro/kW/anno; si applica alla potenza impegnata e si deve pagare anche in assenza di consumo. Il prezzo annuo viene frazionato in quote mensili in bolletta (euro/kW/mese)
  • - Quota energia, espressa in euro/kWh; si applica all’energia consumata

4) Spesa per oneri di sistema

Questo tipo di spesa varia a seconda del fabbisogno per la copertura degli oneri e viene rivista da Arera ogni trimestre.

Come riporta Arera sul suo sito, “Comprende gli importi fatturati per la copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico, che vengono pagati da tutti i clienti finali del servizio elettrico." 

Viene suddivisa in:

  • - Quota fissa, espressa in euro/anno: non si applica alle abitazioni di residenza anagrafica
  • - Quota potenza, espressa in euro/kW/anno: non si applica alle abitazioni
  • - Quota energia, espressa in euro/kWh

5) Imposte

Le imposte sono stabilite dalla legge e sono le stesse per qualsiasi fornitore.

Sono composte da: accise (imposte di consumo, che si applicano all’energia consumata; dal 01/01/2018 per le abitazioni di residenza anagrafica dove si consumano fino a 150 kWh al mese, e la fornitura è al massimo di 3KW, le accise sono pari a zero) e dall’IVA al 10%, per usi domestici e assimilati (al 22% per i clienti con “usi diversi”)

6) Consumi fatturati e stimati

Ormai nella maggioranza delle abitazioni italiane è presente il contatore elettronico, che provvede automaticamente a inviare al fornitore di energia la lettura dei consumi. In quelle poche case in cui ancora è presente il vecchio contatore meccanico è opportuno, onde evitare fatturazioni errate, inviare periodicamente l’autolettura al fornitore (le modalità per farlo sono scritte in bolletta).

Nella bolletta troviamo indicate tre tipologie di consumo:

  • - Annuo: è la somma dei consumi fatturati negli ultimi 12 mesi
  • - Effettivo (o Rilevato): le cifre indicano le letture effettivamente rilevate a distanza dal distributore (e riportate in bolletta dal fornitore) oppure quelle inviate dal cliente come autoletture
  • - Fatturato: è il consumo che viene fatturato, con riferimento al periodo indicato in bolletta.

Molti si saranno chiesti che differenza c’è tra consumo stimato e lettura stimata. Per “consumo stimato” si intende una misurazione derivante dall’osservazione, da parte del fornitore, dei consumi del cliente nei periodi precedenti. Questo ovviamente nel caso non siano disponibili né i dati effettivi né le autoletture. Se invece il consumo effettivo, rilevato con le successive bollette, dovesse essere superiore verrà emessa una bolletta di conguaglio a debito del cliente, oppure a credito nel caso fosse inferiore.

Nella stessa sezione possiamo notare una suddivisione dei consumi in fasce orarie. I kWh hanno costi diversi a seconda che vengano effettuati in una fascia o in un’altra. La suddivisione è questa:

F1: attiva dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 19.00 (tranne le festività nazionali)

F2: attiva dal lunedì al venerdì, dalle 7:00 alle 8.00 e dalle 19:00 alle 23, il sabato dalle ore 7:00 alle 23:00 (tranne le festività nazionali)

F3: è attiva dal lunedì al sabato, dalle 0:00 alle 7.00 e dalle 23:00 alle 24. Domenica e festivi tutte le ore della giornata

Le fasce F2 e F3 sono quelle in cui l’energia costa meno. Se il contratto che abbiamo in essere si basa su una tariffa bioraria, concentrando l’uso degli elettrodomestici in queste fasce potremo conseguire un certo risparmio in bolletta.

7) Il canone Rai

Dal 2016 i 90 euro del canone Rai vengono automaticamente addebitati nella bolletta della luce delle utenze domestiche residenziali. Il canone è dovuto solo per UNA utenza e un nucleo familiare. A questo proposito, se la famiglia anagrafica cui si riferisce l’utenza possiede più case, è indispensabile segnalarlo compilando il Quadro B della Dichiarazione Sostitutiva presente su www.agenziaentrate.gov.it e www.canone.rai.it. Questo al fine di evitare un doppio addebito.

Confrontare le offerte sul mercato

Ricevete ancora la bolletta cartacea e la pagate col bollettino postale? Se chiedete al vostro fornitore di mandarvela in formato elettronico e attivate la domiciliazione (quindi, se chiedete che vi venga addebitata alla banca o alla posta, oppure la pagate con carta di credito, Paypal o strumenti simili) avrete un piccolo sconto di 6 € l’anno, riconosciuto a rate in ciascuna bolletta.

Questo avviene nel Mercato Tutelato. La domiciliazione può portare a un risparmio analogo anche nel Mercato Libero.

Per risparmiare sulla bolletta della luce in modo ancora più consistente si può fare un cambio del fornitore. E’ sufficiente rivolgersi a un comparatore di tariffe come Tiscali Tagliacosti, che permette non solo di confrontare le migliori offerte del mercato con pochi click del mouse o con qualche tocco sul display del cellulare, ma anche di avere un servizio di consulenza personalizzato gratuito.